Impressioni Laboratorio Bellinzona di Fabio Pestoni
Sono stati due giorni molto intensi e credo che l’incognita sulla composizione del gruppo abbia giocato un ruolo importante. Importante perché ognuno ha portato la propria originalità e il proprio modo di essere. Visto che buona parte del gruppo no sapeva cosa aspettarsi non abbia potuto costruire un modo di essere, e quindi questo ha portato maggior genuinità nei comportamenti. Sono usciti limiti e risorse di ognuno, cosa che credo sia importante.
Hai saputo creare unità nel gruppo.
Hai tirato fuori il piacere di muoversi ed in poco tempo anche maggior consapevolezza sul proprio corpo. Che poi questo abbia fatto piacere o no, le persone sono riuscite ad andare oltre
Tutti hanno avuto la possibilità di esprimersi per come sono e credo questo abbia influito molto sul sentirsi a proprio agio e di non far sentire le differenze “di livello”, inteso come capacità di muovere il proprio corpo.
Un’emozione che ha predominato e che ho sentito palpabile nell’aria è stata la gioia mista alla curiosità, che tutti hanno portato. Sono convinto che ciò abbia caratterizzato la qualità del seminario.
Tu hai tirato fuori il meglio di te e hai saputo dare ad ognuno l’opportunità di poter essere senza giudizio e te ne sono grato. Hai incuriosito e motivato uno stile d’arte che è palesemente alla portata di tutti e tutti possono accedere con il proprio modo di essere.
Anche per chi mastica già un po’ quest’arte hai saputo dare la possibilità di sperimentare e non cadere nella semplice esecuzione banale di un esercizio.
Il seminario è stato carico di emozioni ed inoltre hai saputo scandire i tempi delle varie fasi al momento giusto; non protraendo e non accorciando troppo i vari momenti. Secondo me sono state apprezzato molto le spiegazioni puntuali e sintetiche dei vari esercizi e ciò ha permesso di dare motivazione e più consapevolezza ha ciò che si faceva.
Una tua particolarità nel condurre è di non stoppare quando un individuo si sta esprimendo, anche se tecnicamente non è proprio sul “pezzo”, questo ha fatto la differenza. Questo mi è piaciuto perché hai dato la possibilità di non incappare nel pensiero “oddio sto facendo sbagliato”, ma hai lasciato l’opportunità di poter entrare in un processo di apprendimento senza tappare le ali alla propria personalità.
Personalmente ho potuto godere dell’opportunità di entrare maggiormente nell’attitudine della presenza nello spazio, in me stesso e in relazione con l’altro; cercando anche di curare maggiormente l’espressività (per quanto io riesca a farlo). La presenza mi ha pervaso durante i due giorni in modo particolare, non lasciando posto a troppe mentalizzazioni.
Ho vissuto in modo nuovo e con una nuova coscienza l’esercizio dell’onda, che trovo essenziale per affrontare poi la parte dance. La sensazione è stata quella che mi ha permesso di sentire più unità nel mio corpo e quindi di conseguenza di potermi muovere con più integrazione.
Il titolo “integrazione corporea” sento che incarni profondamente ciò che proponi.
Per questo seminario l’unica critica molto personale che mi sento di condividere, è forse un po’ più di spazio per la parte terrena affiancata alla musica dettata dalle percussioni. Anche ascoltando le impressioni dei partecipanti il momento con le percussioni è stato descritto come un momento magico e molto piacevole e fondamentale come porta d’accesso alla propria corporeità.
Fabio Pestoni